Prestiti Online

Un prestito è un finanziamento in denaro, che un ente autorizzato, su domanda del cliente, eroga in favore del richiedente, il quale si impegna a restituirlo secondo regole e piani stabiliti da un contratto scritto e firmato da entrambe le parti contraenti.

I prestiti online vengono concessi da un istituto di credito dopo aver repirito dettagliate informazioni personali del cliente al fine di verificare se sussistono tutti i requisiti e le garanzie necessarie per concederlo.

L’importo che è possibile richiedere va da 1.500,00 euro a 30.000,00 euro, mentre la durata del finanziamento varia da 1 anno a 5 anni. Questi e altri dati fondamentali sono contenuti nel contratto di prestito, documento che sancisce l’accordo e specifica quanto l’istituto creditore dovrà dare in prestito e come ed a che condizioni il debitore dovrà restituire la somma conseguita.

Su Prestiti Online è possibile trovare chiarimenti e spiegazioni sul mondo dei Prestiti Personali, Cessioni del quinto, approfondimenti circa i  Prestiti Finalizzati e i Prestiti non Finalizzati, Personali, Delega, Prestiti per cattivi pagatori, per la casa e per la famiglia, ed in generale, pagine dedicate a molti tipi di finanziamento che è possibile ottenere in relazione al proprio ruolo ed alla professione svolta.

I lavoratori dipendenti, i pensionati, i liberi professionisti o gli studenti così come i lavoratori atipici possono confrontare più offerte in maniera rapida ed efficace, possono chiedere un preventivo e capire come ottenere un prestito, in relazione alla forma di finanziamento che si adatta meglio alle personali esigenze.

Sul mercato esistono quindi diverse categorie di credito e quelle maggiormene utilizzate e richieste sono:

  • Prestito Personale: rappresenta l’erogazione di una somma che viene rimborsata in un periodo breve;
  • Credito al consumo: è un finanziamento finalizzato, cioè quello destinato per acquistare un bene determinato (un’auto, un viaggio ecc.);
  • Scoperto di conto corrente: è data la possibilità al cliente, entro un limite prestabilito, di andare in negativo sul conto corrente a lui intestato;
  • Carte Revolving: conosciute come carte di credito a rimborso rateale;
  • Cessione del Quinto: e simili sono finanziamenti erogati a dipendenti e pensionati dove la rata viene prelevata direttamente dalla busta paga;
  • Prestito lavoratori.

E’ possibile quindi confrontare diversi preventivi, per valutare quello più adatto alle proprie esigenze.

Dividere i prestiti in categorie è quanto mai opportuno, considerato che ognuno di essi ha caratteristiche proprie e finalità differenti per la quale viene richiesta. La dicitura prestito personale identifica, ad esempio, una determinata necessità: includere qualsiasi forma di finanziamento in questo genere è sbagliato e inappropriato.

Il prestito personale viene richiesto quando la finalità è quella di ottenere una somma liquida in modo che possa essere utilizzata liberamente dal beneficiario, senza doverne giustificare il motivo per il quale viene richiesto il finanziamento. Non è quindi finalizzato, in alcun modo, all’acquisto diretto di beni o servizi. Ed una volta erogato, il sottoscrittore può utilizzare la somma – nel rispetto della normativa vigente – a proprio piacimento.

Il prestito personale, di conseguenza, si differenzia sostanzialmente dal prestito al consumo, noto anche con il nome di “credito al consumo”. Allo stato attuale, questa tipologia di finanziamento è, di gran lunga, quella alla quale accedono maggiormente i consumatori italiani. D’altro canto, l’accensione di un prestito è accompagnata dallo sfruttamento di un bene o servizio.

L’importo è estremamente variabile in base alle politiche creditizie dell’istituto di credito o della finanziaria alla quale ci si rivolge. Di norma, tuttavia, supera raramente €.75000,00, nonostante alcune società consentano ai propri clienti di poter oltrepassare questa soglia. Il credito al consumo, tuttavia, non può mai essere contratto con un piano di ammortamento superiore ai 10 anni.

Una durata maggiore implica l’accensione di un finanziamento accompagnato da una garanzia. Va sottolineato, inoltre, come le finanziarie, in modo del tutto discrezionale, possano stabilire piani di ammortamento più stringenti a livello temporale. Capita non di rado, che in base alla finalità per la quale viene richiesto il prestito, o in base ad altri elementi come l’importo, il soggetto erogante possa stabilire durate inferiori.

Prestito personale e credito al consumo sono accomunati, tuttavia, dalle modalità di erogazione e rimborso. L’accredito della somma avviene alle coordinate bancarie del conto corrente indicato dal cliente, dove vengono poi addebitate mensilmente le rate. Il rimborso tramite il conto corrente, tuttavia, non è l’unica soluzione tramite la quale viene ammortizzato il prestito.

Nel corso degli ultimi anni, infatti, non capita di rado che i finanziamenti vengono erogati sul conto corrente indicato dal contraente, ma il rimborso avvenga per il tramite di uno strumento di pagamento come la cambiale. Complice il mutato contesto economico, certamente più incerto negli ultimi dieci anni, i prestiti cambializzati sono tornati prepotentemente alla ribalta.

La cambiale, d’altro canto, è un titolo esecutivo, che consente al creditore di rivalersi direttamente sui beni posseduti dal debitore, il quale, a sua volta, viene iscritto nel registro telematico dei protesti. Questa segnalazione rischia di rendere particolarmente complesso, se non quasi del tutto impossibile, poter ricorrere al mondo dei finanziamenti.

Esistono, infatti, alcuni casi in cui i cattivi pagatori possono comunque ricorrere al mondo del credito. Nella grande rete telematica, infatti, è possibile trovare svariate offerte riguardanti i cosiddetti “prestiti per i protestati”, che, in ogni caso, devono essere assistiti dalla presenza di un terzo soggetto, ovvero un garante, che possa subentrare nel pagamento delle rate qualora il richiedente non provveda a far fronte ai suoi impegni.

Un’altra tipologia di prestito, che da oltre un decennio sta riscontrando il crescente interesse di qualsiasi utente, può essere richiesta anche da quei soggetti segnalati come cattivi pagatori: la Cessione del quinto. Un finanziamento particolarmente innovativo, che differisce rispetto ai prestiti fin qui citati in un aspetto a dir poco essenziale per qualsiasi prestito: le modalità di rimborso rateale.

In un classico prestito, infatti, le rate vengono pagate direttamente sul conto corrente oppure, come specificato poc’anzi, tramite le cambiali. Tramite le Cessione del quinto, invece, la rata viene trattenuta direttamente in busta paga, offrendo il vantaggio di rispettare puntualmente i propri impegni evitando di essere segnalati nella CRIF.

Ed è proprio la modalità di rimborso rateale che consente anche a quei soggetti, come ad esempio i protestati, di poter sottoscrivere la Cessione del quinto. A garantire il buon esito dei pagamenti è il datore di lavoro, che, non a caso, deve apporre il proprio “placet” in fase di stipula contrattuale. Questa tipologia di prestito, inoltre, non rientra nella categoria dei prestiti finalizzati: non è necessario indicare la finalità per la quale viene richiesto.

Il nome “cessione del quinto” indica il valore massimo della rata che può essere trattenuta al cliente, che non può oltrepassare il 20% dello stipendio netto mensile introitato. Può essere richiesto dai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato, ma non solo. Anche i pensionati, infatti, hanno la possibilità di accedere a questa innovativa tipologia di prestito, vedendo trattenuta la rata direttamente dal cedolino della pensione.

Un’altra forma di finanziamento arriva direttamente dal mondo delle carte di pagamento elettroniche. Stiamo parlando delle carte di credito revolving, presenti sul mercato italiano ormai da quattro lustri. Emesse dai più importanti player del settore, si differiscono dalle carte di credito “tradizionali” per le modalità con le quali prevedono il pagamento delle spese.

Quest’ultime, infatti, prevedono che tutte le spese effettuate durante un determinato periodo di tempo, solitamente coincidente col mese solare, vengano addebitate massivamente in un giorno prestabilito del mese successivo, senza che venga applicato alcun tasso di interesse. La classica carta di credito, di conseguenza, non può essere equiparata ad un finanziamento.

Discorso radicalmente diverso, invece, per le carte di credito revolving. L’addebito massivo mensile non viene addebitato in un’unica soluzione, ma viene spalmato in comode rate. Un’agevolazione, tuttavia, che implica l’applicazione di un tasso di interesse, così come avviene in qualsiasi altro finanziamento e rende le revolving dei veri e propri piccoli prestiti.

Anche in questo caso, così come avviene per qualsiasi altro finanziamento, è estremamente importante valutare le condizioni economiche. Quando si contrae un prestito, il primo parametro tenuto in grande considerazione è il tasso d’interesse. Sono due, fondamentalmente, quelli noti al grande pubblico dei risparmiatori: il T.A.N (tasso annuo nominale) e il T.A.E.G. (tasso annuo effettivo globale).

Il primo esprime Il solo tasso applicato al finanziamento, quello sul quale vengono calcolati gli interessi sul capitale erogato. Un indicatore, in alcuni casi, che non riesce a fornire uno spaccato veritiero sull’effettiva convenienza di un prestito. Oltre al tasso applicato, infatti, bisogna tenere in considerazione tutte le altre voci di costo presenti nel contratto.

Quando si procede alla comparazione delle offerte presenti nel mercato, il parametro più affidabile da tenere in considerazione è il TAEG. A differenza del TAN, questo tasso include tutte le spese effettive incluse nel prestito, che possono fare realmente la differenza. Le spese di istruttoria, ad esempio, variano sensibilmente in base all’ente erogante e devono essere adeguatamente tenute in considerazione.

Il T.A.E.G., però, non include soltanto questa voce. Oltre alle spese di istruttoria vengono considerato tutti i costi effettivamente sostenuti come, ad esempio, le spese di incasso rata, quelle per la produzione e l’invio delle comunicazioni obbligatorie per legge, oltre ai costi sostenuti per la copertura assicurativa.

La polizza collegata al prestito, ad eccezione della Cessione del Quinto, è puramente facoltativa, nonostante alcuni operatori del settore, in modo tutt’altro che trasparente, la includono come “obbligatoria” nel finanziamento. Il TAEG, di conseguenza, rappresenta il parametro più affidabile per stabilire quanto sia appetibile, economicamente parlando, un finanziamento.